
Archivio tesi premiate
dott.ssa Francesca Zampano
"La diseredazione"
Relatore Ch.mo Prof. Carmine Donisi
La cosiddetta clausola di diseredazione,vale a dire la disposizione testamentaria che integra la mera esclusione di un successibile dalla successione legittima, è stata spesso al centro del dibattito dottrinario e giurisprudenzionale. Essa rileva,infatti, il vuoto ( lasciato aperto dal legislatore italiano come da quello francese ) tra i due fondamentali principi dell’intangibilità della “ riserva “ e della piena libertà di “preterizione” del successibile legittimario in ordine alla disponibile ( art. 457 c.c. ).
Fine ultimo dell’indagine è stato quello di sostenere l’ammissibilità,nell’ambito del nostro ordinamento giuridico, di detta clausola quale manifestazione di volontà meramente negativa,funzionalmente autonoma e ad efficacia indipendente. Si è trattato ,in altre parole, di verificare la possibilità di staccare ed isolare la disposizione di esclusione da eventuali positive attribuzioni,dirette o indirette ad essa collegate.
E’ evidente che la prospettiva con la quale è stata affrontata la questione ha reso necessaria la trattazione di alcuni delicati profili della tradizionale sistematica dell’atto di ultima volontà; in particolare sono stati analizzati i caratteri ed il contenuto del testamento con esplicito riferimento alle disposizioni a contenuto patrimoniale e non patrimoniale.
La problematica della disposizione di esclusione ricopre,naturalmente, un ruolo centrale nell’economia del lavoro; dopo un breve inquadramento storico e comparatistico sono state analizzate nel dettaglio le posizioni della dottrina e della giurisprudenza sul tema, allo scopo di definire la natura giuridica,la disciplina e l’interpretazione della disposizione di esclusione.
Il lavoro si conclude co uno spunto critico attinente al rapporto tra la diseredazione e l’istituto della rappresentazione, con specifico riferimento al problema relativo all’ammissibilità della successione per rappresentazione in favore dei discendenti, in linea retta o collaterale, dell’escluso.
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