
Archivio tesi premiate
dott. Giampiero Pondrano
Il noleggio nel diritto civile
Relatore Ch.mo Prof. Carmine Donisi
L’ oggetto della tesi verte intorno alla ricostruzione dei profili civilistici del contratto di noleggio, ossia di una fattispecie negoziale disciplinata esplicitamente solo dal codice della navigazione, ma di cui , almeno apparentemente, si fa un notevole uso anche al di fuori della pratica dei traffici marittimi. Scopo della tesi è, quindi, quello di verificare se e quali sono i suoi ambiti di applicazione nella sfera dei rapporti civilistici, tentandone una ricostruzione che utilizzi gli strumenti concettuali propri della teoria generale del contratto.
Prima di affrontare questa problematica, si è tentato di individuare, nell’ambito del diritto della navigazione, le peculiarità del contratto di noleggio, distinguendolo all’uopo dal contratto di “locatio navis”, nonchè da quello di trasporto. Se si considera che la definizione legislativa del contratto di noleggio data dall’art. 384 c.nav. è “il contratto per il quale l’armatore, in corrispettivo del nolo pattuito, si obbliga a compiere con una nave determinata uno o più viaggi prestabiliti, ovvero entro il periodo di tempo convenuto, i viaggi ordinati dal noleggiatore alle condizioni stabilite dal contratto o dagli usi”, la distinzione con la locazione va individuata nel fatto che non si ha alcun trasferimento della detenzione del veicolo in favore del noleggiatore, elemento che risulta confermato dalla mantenimento della gestione imprenditoriale in capo al noleggiante.
Più complicato è individuare dei chiari elementi discretivi per demarcare la figura in esame da quella del trasporto, problema che viene risolto analizzando le diversità dell’ “opus” dedotto in contratto in entrambe le figure e rivalutando la teoria più recente in tema di “motivi” contrattuali che punta ad attribuire una valenza non solo negativa (v. art. 1345) a questi che, visto l’ostracismo riservato loro dalla dottrina contemporanea, avrei dei dubbi nel qualificare quali elementi del contratto.
Il secondo capitolo della tesi ha una natura applicativa, in quanto mira, come già si è detto, ad analizzare le varie forme di stipulazioni contrattuali che, nel comune viver quotidiano, sono state qualificate come ipotesi di noleggio , partendo dal noleggio di veicoli con conducente che, concettualmente, è quella più vicina alla figura del noleggio marittimo, senza considerare poi il fatto che è stata l’unica ad essere stata presa in considerazione dal legislatore, anche se con una disciplina tutt'altro che organica. La trattazione prende le mosse dall’affermazione di principio secondo cui , al di fuori del campo marittimo, è possibile parlare di noleggio solo in quei casi in cui si rinvengano gli estremi del “compimento del viaggio” a rischio ed a carico del noleggiante ed a favore del noleggiatore e dà ampio risalto al ruolo del noleggio con conducente nella sistematica del codice della strada, nonchè alla luce delle più recenti direttive comunitarie.
Il capitolo si conclude con l’analisi di quelle figure (noleggio di macchine industriali; noleggio di imbarcazioni da diporto; noleggio delle opere di ingegno; noleggio di CD e di film) che, comunemente qualificate come ipotesi di noleggio, differentemente sono sussumibili in altre fattispecie tipologiche (locazione; appalto di servizi).
L’ultimo capitolo, forse il più interessante per il civilista puro, affronta il problema dell’inquadramento del noleggio nella teoria generale del contratto, trattando però, preliminarmente, la questione spinosa relativa all’esistenza, nell’ambito del nostro ordinamento, dei presupposti per l’individuazione di un sistema generale di diritto dei trasporti. Verificata l’impraticabilità di tale proposito si passa ad analizzare, con una rinnovata ottica che definirei “procedimentale”, il problema dell’individuazione della causa e del tipo contrattuale, delle loro differenze e della loro diversa influenza sul processo di qualificazione del contratto. Nel corso di questa analisi, sempre finalizzata ad individuare più chiaramente i contorni del contratto in esame, ci si è potuti avvalere anche di innovative teorie ricostruttive in materia, quale il metodo tipologico di De Nova, potendone saggiare nello specifico tutte le possibili implicazioni applicative. Tirando le fila di quanto si è detto, poi, si è giunti ad affermare che il contratto di noleggio, con i limiti più volte sottolineati, rientra nell’ambito di quel fenomeno che la migliore dottrina qualifica come “tipicità sociale”, con ciò intendendosi riferire a quei contratti che, seppur non disciplinati organicamente dal legislatore, godono di un'adeguata diffusione nel campo dei rapporti economici, e ciò risulta tanto più vero nel caso in parola, viste le risalenti radici di un contratto di cui si auspica una rivalutazione a mezzo di un attento intervento legislativo.
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